Contenuto della confezione:
Conservate l’attrezzo multiuso e il vostro Vaponic nella custodia a forma di pennarello. In questo modo lo proteggerete dai colpi. Mettete l’anello di silicone giallo sull’attrezzo per ritrovarlo più facilmente (per es. se cade a terra). Riponete prima il vostro Vaponic nella custodia a forma di pennarello con l’imboccatura verso il fondo e quindi l’attrezzo insieme al tappo nero per chiuderlo. In questo modo eviterete che l’attrezzo e il vaporizzatore si incastrino nella custodia e il tappo si chiude meglio (Fig. 08).
Aprite il Vaponic (Fig. 09) e riempite lo spazio di carica con una miscela di erbe o con tabacco. Se preferite, potete triturare la pianta, ma non è necessario. Semplicemente pressatela e arrotolatela un poco con le dita e inseritela all’interno dello spazio di carica. Le erbe non devono superare i limiti dello spazio di carica né fuoriuscire da questo (Fig. 10A)! Per vaporizzare resine si usa l’apposito filtro extra, secondo i passi indicati nell’immagine 10B. Si veda inoltre il video esplicativo su www.vaponic.com!
Scaldate il tubo esterno del Vaponic con un accendino. IMPORTANTE: come indicato in figura (Fig. 11), scaldatelo solamente nella zona tra la linea rossa con il logotipo e l’estremità chiusa del tubo esterno. Non scaldatelo sulla punta (potreste bruciare la pianta, Fig.12) e nemmeno oltre la linea rossa (potreste bruciarvi le dita e il vaporizzatore non funzionerà, Fig.13). Ruotate la pipa mentre la scaldate per distribuire il calore uniformemente sull’intera superficie laterale. Si può utilizzare per questo qualunque fiamma o accendino, ciononostante consigliamo gli accendini tipo “fiamma ossidrica” (chiamati turbo, jetflame o antivento), soprattutto per l’uso della pipa all’aperto (Fig. 14). Se usate un accendino normale e volete evitare di affumicare il vetro, scaldate il tubo esterno con la parte blu della fiamma e non con la parte gialla o sopra di essa (Fig. 15).
Potete controllare la temperatura visivamente, osservando il colore della pianta all’interno dello spazio di carica. Quando vedete che inizia a diventare marroncina per il calore (circa 10 sec., a seconda della temperatura ambiente e della forza e calore della fiamma), saprete che è giunto il momento di iniziare a vaporizzare (Fig. 12-15)! In assenza di luce o se si sta utilizzando il filtro per le resine, il controllo visivo non è possibile e occorre controllare il vapore stesso, ogni circa 10 secondi, mentre si sta scaldando. Inalate a fondo e per vari secondi attraverso l’imboccatura. Non otturate con le dita i due fori presenti sull’elemento di connessione perché così facendo il vaporizzatore non può funzionare (Fig. 16A).
Vedete il vapore espirando? Allora significa che il Vaponic ha raggiunto la temperatura giusta per vaporizzare. Smettete di scaldare e sfruttate il calore accumulato dentro il dispositivo per dare qualche altra boccata (Fig. 16).
Non vedi (più) vapore quando espiri? Allora il Vaponic non ha più (o ancora) la temperatura sufficiente per vaporizzare.
Scaldatelo ancora un po’e riprovate.
Osservate un vapore molto denso quando espirate? Allora la temperatura è salita quasi fino al punto di combustione. Smettete di scaldare a meno che non vi piaccia il vapore molto denso.
Riassumendo: voi stessi/e siete il termometro e riconoscete la temperatura osservando il colore delle erbe e la densità e il sapore del vapore. Ricordatevi: dopo aver dato le prime boccate, riscaldate nuovamente per darne qualche altra e magari riscaldate e inalate ancora una volta: fino a 15 boccate con una sola carica!
Quando il dispositivo si surriscalda, la pianta apparirà nera e carbonizzata (Fig. 17) – senza diventare però cenere – e il sapore del vapore risulterà acre, amaro e sgradevole. Se invece si scalda poco, la pianta semplicemente non cambia colore, ma si potrà assaporare lo squisito sapore dei suoi olii essenziali. Vale la pena provarlo. Quando le erbe sono state consumate in modo corretto e completo, il vapore acquisisce un sapore leggermente amaro. Al toglierle dallo spazio di carica appariranno tostate, disidratate e di color marrone/marron scuro (Fig. 18).
Attenzione a non bruciarvi con l’estremità riscaldata (Fig. 19)! Potete sempre toccare il vetro con totale tranquillità tra la linea rossa con il logotipo e l’imboccatura, ma mai oltre la linea rossa. Potete proteggere l’estremità riscaldata con il tappo nero della custodia. È fatto di gomma di silicone extra resistente alle alte temperature e disegnato appositamente per questo tipo di uso (Fig. 20). Potete anche utilizzare il tappo quando desiderate appoggiare un momento il Vaponic da qualche parte. Proteggerà la superficie (per es. il tavolo) dal calore ed eviterà che il Vaponic rotoli e cada a terra (Fig. 21).
Il vostro Vaponic è fatto di vetro Borosilicato 3.3 e non viene danneggiato dal contatto diretto con una fiamma. Ciononostante, va lasciato raffreddare da solo, senza usare acqua fredda o qualcosa di simile che ne acceleri il raffreddamento. Questo danneggerebbe il vetro. Dopo l’uso, consigliamo di rimuovere il tabacco dallo spazio di carica e di riporre il Vaponic nella sua custodia, nella quale può raffreddarsi e rimanere ben protetto (Fig. 08).
L’attrezzo multiuso (Fig. 07) incluso nel kit, rende ancora più facile l’uso e la manutenzione del Vaponic. Poiché entra nella custodia con la pipa, lo si può portare sempre con sé. L’attrezzo si può usare per:
L’unica ragione per la quale un Vaponic può non funzionare correttamente è il blocco della corrente d’aria. Ciò può succedere per aver collocato al contrario l’Elemento di Connessione di Silicone grigio (Fig. 29 + 30), per aver tappato i fori dell’elemento di connessione con le dita (Fig. 16A), per aver pressato troppo la carica o perché il filtro si è otturato. Lo si può verificare facilmente soffiando nel tubo interno. La “sporcizia” tipica causata dalla vaporizzazione è uno strato di resina giallastra. In realtà la resina contiene solamente le sostanze della pianta e non può quindi essere considerata sporcizia, ma può comunque otturare i filtri. Quando questo avviene, la corrente d’aria non può più circolare e risulta impossibile vaporizzare. Detto questo, normalmente i residui di resina che restano attaccati al filtro si vaporizzano quando si scalda e si usa nuovamente il Vaponic. Possiamo dire che si pulisce da solo. Se davvero avete necessità di pulire il filtro, fatelo con alcol etilico o arroventandolo con una fiamma. Quest’ultimo processo eliminerà anche la sporcizia più ostinata (Fig. 31) e si può realizzare anche per rimuovere in modo efficace la sporcizia più resistente (“ombre scure”) dentro lo spazio di carica (Fig.32) e/o nell’estremità del tubo esterno (Fig. 33). Lasciate che il vetro si raffreddi da solo! NON SCALDATE l’imboccatura (Fig.34)! Per la pulizia delle singole parti si consiglia di usare un fazzoletto con alcol etilico o acetone puro. Il tubo interno si può pulire come indicato nelle Fig. 25 e 26.
Se usato secondo le istruzioni, Vaponic ha due anni di garanzia sulle parti in vetro, le parti in silicone e la custodia a forma di pennarello. Non sono coperti i danni causati da errori personali. Ricordatevi che il colore dello stampato rosso sul tubo esterno è resistente al calore (si eviti il contatto diretto con la fiamma), all’alcol e altre sostanze come i detersivi da piatti. Esistono però alcuni prodotti cosmetici (per es. certe creme per le mani) che possono causare danni ai colori. Questi tipi di danni alla vernice non sono coperti dalla garanzia.
Un uso corretto del filtro non lo danneggia. La contaminazione dei filtri dipende dalla miscela di erbe o dal tabacco che si utilizza, ed è pertanto vostra responsabilità. Se desiderate cambiarli, potete acquistare i nostri d’acciaio, come anche tutte le parti di ricambio, presso il vostro negozio locale o sul sito www.vapcane.com. Siamo orgogliosi del nostro servizio clienti. Non esitate a contattarci direttamente usando il nostro modulo di contatto o inviando un messaggio a info@vaponic.com.
Il team Vaponic vi aiuterà.